La chiave di volta è rappresentata dal virus della poliomelite disattivato geneticamente ed inserito nel batterio del raffreddore. Questo viene ‘lanciato’ all’attacco delle cellule di uno dei più temibili ed aggressivi tumori del cervello, il glioblastoma. La cura sperimentale, che ha avuto un notevole successo nei primi test, è stata appena definita ‘terapia-svolta’ dalla Food and drug administration (Fda). Con questa dicitura l’Agenzia che regola il mercato farmaceutico Usa, ha in pratica concesso il ‘fast track’, per una approvazione veloce.
Gli studi sono stati condotti dal biologo molecolare Matthias Gromeier della Duke University: il virus della polio alterato è riuscito in alcuni test su pazienti a non infettare i malati, ma a riprodursi all’interno delle cellule cancerose, rilasciando tossine che hanno ucciso il tumore, grazie alla potente risposta del sistema immunitario dei malati. “Le cellule tumorali sviluppano una sorta di ‘corazza’ che le rende invisibili al sistema immunitario – ha spiegato ai media Usa Gromeier –, ma grazie al nostro virus riusciamo ad infettare le cellule cancerose, rimuovendo di fatto la loro ‘corazza protettiva’ ed aprendo la strada agli anticorpi”.
Addirittura nel caso di una ragazza ventenne colpita da clioblastoma nel 2011, nonché da una recidiva nell’anno successivo nonostante le cure chemioterapiche, sottopostasi successivamente alla terapia in questione ha fatto registrare per 21 mesi una diminuzione costante del tumore al cervello, e dalla fine del 2014 nessuna cellula cancerosa è più apparsa nell’organismo della ragazza.