Invecchiamento cutaneo: processo ineluttabile che si può rallentare
27 Giugno 2016

L’invecchiamento cutaneo non è altro che l’aspetto più evidente del generale invecchiamento delle cellule e, quindi, dell’organismo umano. Si tratta di un processo naturale e inevitabile ed è la pelle a rendere evidentissima la trasformazione che il corpo sta subendo.

Ci sono due tipi di invecchiamento della pelle: intrinseco cioè interno, che coinvolge i geni che si sono ereditati. è anche noto come crono-invecchiamento. Estrinseco cioè esterno, causato da fattori ambientali che invecchiano la pelle in modo prematuro.

Nel primo caso all’interno della pelle la produzione di collagene rallenta e l’elastina comincia a perdere tono. Il ricambio cellulare epidermico rallenta. Questi cambiamenti di solito iniziano sui 20 anni, ma i segni dell’invecchiamento intrinseco non sono in genere visibili per decenni. I segni dell’invecchiamento intrinseco sono: rughe, pelle sottile, fragile e trasparente, perdita di tessuto adiposo che porta alla perdita di tono sulle guance (che diventano scavate) e pelle flaccida e cadente sul collo e le mani, riduzione del tessuto osseo con rilassamento cutaneo, meno tono muscolare, pelle secca con prurito, rallentamento della funzionalità di termoregolazione della pelle da parte del sudore, capelli brizzolati che alla fine diventano bianchi, indebolimento e perdita dei capelli, peli superflui, unghie sottili e fragili che tendono a sfaldarsi.

L’invecchiamento estrinseco coinvolge tutti quei fattori che spesso contribuiscono con il normale processo di senescenza, ad invecchiare prematuramente la pelle. Tra le cause principali di invecchiamento cutaneo precoce:        sole, espressioni facciali, gravità, posizioni durante il sonno, fumo, dieta sbagliata.

Come rallentare l’invecchiamento cutaneo ? Si tratta di un processo irreversibile che, tuttavia, può essere rallentato. A questo scopo, è  indispensabile seguire un corretto stile di vita. Le principali azioni da porre in essere riguardano la protezione solare durante l’esposizione; niente fumo e niente alcool: il fumo è un fattore d’invecchiamento cutaneo. Aumenta la produzione di radicali liberi e ciò altera i metabolismi cutanei. La pelle diventa spenta, grigiastra, si increspa di più, in particolare a livello della  bocca e degli occhi. Smettere di fumare contribuisce a migliorare il benessere della pelle. Ancora, una quantità di sonno adeguata: chi dorme poco o male invecchia prima, in quanto è di notte che il corpo con il sonno si rigenera e provvede  a rinnovare le cellule ed a depurarsi. È di notte che viene prodotta la melatonina, una molecola naturale secreta dalla ghiandola pineale e che sembra in grado di rallentare l’invecchiamento. Mantenersi in esercizio fisico: il movimento aiuta a rinnovare ed a ringiovanire le cellule. Fare esercizio fisico per 20-30 minuti almeno quattro volte la settimana: l’attività fisica può rendere la pelle più colorita, in quanto l’ossigeno e le sostanze nutritive nel sangue raggiungono più facilmente i capillari della pelle. Bisognerebbe evitare tutte le attività sportive che comportano scatti brevi, mentre sono da preferire quelli che sono caratterizzate da una attività moderata e costante.

“L’invecchiamento comincia nel colon”: l’organismo umano non è in grado di neutralizzare tutte quelle sostanze velenose e chimiche che respiriamo ogni giorno o che consumiamo con i cibi. Queste si accumulano nelle cellule (soprattutto nelle cellule adipose), nei tessuti, nel sangue e negli organi (come ad es. il colon, il fegato e il cervello) e vengono immagazzinate a tempo indeterminato, causando in seguito varie malattie. Le tossine ed i prodotti alimentari devitalizzati causano una cattiva digestione che provoca la formazione di sostanze tossiche, soprattutto nel colon. Queste sostanze tossiche nell’intestino sovente stimolano la proliferazione di parassiti intestinali.

Contrastare l’obesità, mantenersi sotto il livello di guardia per il sovrappeso, con BMI o Body Mass Index inferiore 25, è un elisir di lunga vita. Per calcolare il BMI bisogna dividere due volte il proprio peso in Kg per l’altezza in metri. È da ricordare che la digestione del cibo aumenta i radicali liberi, quindi meno cibo meno ossidazione. Mangiare troppo fa invecchiare prima. Il dispendio di energie diminuisce con il passare degli anni, meglio ridurre i pasti in piccoli e frazionati.

Escludere il più possibile dalla propria alimentazione i cibi confezionati (ricchi di conservanti, zucchero e sale) e le bibite confezionate. Assumere quotidianamente frutta, verdura, frutta secca, tipo mandorle o noci, e semi: questi alimenti forniscono vitamina A, C ed E, antiossidanti che bloccano i nocivi radicali liberi prima che possano causare danni alla pelle. Quindi largo uso di arance, carote, uva nera e rossa (la buccia contiene resveratrolo), rosa canina, ananas, limone, insalate, germogli, germe di grano, ortica, melograno (ancora più ricco di antiossidanti e resveratrolo del vino), prezzemolo, finocchio, cetriolo, melone, zucca, spinaci, broccoli, mango, papaia, albicocche, mirtillo, fragola, pompelmo, cavolfiore, tè verde. Evitare i cibi raffinati ad alto indice glicemico, preferire viceversa cereali integrali e legumi, ricchi di fibre. È opportuno mangiare molto pesce, come salmone, sardine, tonno fresco e sgombro diverse volte alla settimana: sono ricchi di acidi grassi Omega-3, che hanno elevate capacità nutritive per la pelle. Ridurre le sostanze eccitanti come caffè, alcolici, tè forti.

Dieta antiacida: è opportuno combattere contro l’acidificazione del nostro corpo. L’alimentazione attuale è particolarmente acidogena, in quanto ricca di zuccheri raffinati, di grassi e di proteine derivanti dalle carni e carente di fibre. Normalmente il nostro corpo ha sistemi di difesa contro gli acidi che gli permettono di ristabilire l’equilibrio acido-base del sangue. L’organismo utilizza infatti tutte le riserve per neutralizzare gli acidi. Ad esempio, può impiegare il calcio delle ossa per combattere gli acidi. Ma se lo squilibrio è troppo importante e cronico, cominciamo a sentire stanchezza, dolori muscolari e articolari apparentemente banali. Questo potrebbe anche avere delle conseguenze sul nostro patrimonio osseo, provocando una demineralizzazione progressiva con conseguente osteoporosi, soprattutto nella donna. In generale, l’acidificazione dell’organismo porta a un invecchiamento precoce. Si può lottare contro l’acidificazione? L’alimentazione è il fattore principale da modificare per ristabilire l’equilibrio tra gli acidi e le basi. Molti alimenti ricchi di zuccheri sono acidificanti, mentre frutta e verdura sono alimenti alcalinizzanti. Evitare gli eccessi di sodio, eliminando  i cibi conservati ed utilizzando sale iposodico. Bere molto assumendo quotidianamente almeno 2 litri di acqua, tisane drenanti e depurative, the verde o the bianco. Idonei integratori anti-age:  l’alimentazione, pure se equilibrata e corretta, non è sufficiente. Infatti una buona parte della frutta e degli ortaggi, anche quando non contaminata da sostanze tossiche, giunge sulla nostra tavola in larga misura sottratta dei propri principi nutritivi, a causa di piogge acide, della desertificazione dei terreni, dei processi di conservazione e di manipolazione degli alimenti.

L’insieme di queste considerazioni suggerisce che in particolari condizioni di rischio (esposizione ad inquinanti, stress, lavoro o studio, alimentazione sbilanciata, esercizio fisico inadeguato, necessità di depurare e disintossicare l’organismo) e per combattere l’invecchiamento cutaneo e generale possa essere utile l’assunzione di integratori anti-age. Tra le integrazioni che si possono attuare rientrano le integrazioni di sali minerali, vitamine, antiossidanti, cui si associano correzioni dello stile di vita: attività fisica, dieta, abitudini voluttuarie, abbigliamento. È vantaggioso quindi il corretto apporto delle vitamine e dei minerali ed in particolare vitamina A, B, C, E, acido folico (importante anche per evitare l’aumento dell’omocisteina), manganese, molibdeno, rame, zinco, selenio, potassio.