Le insidie di alcune tipologie di tumori della pelle
27 Giugno 2016

I tumori della pelle diversi dal melanoma sono classificati in base alle cellule da cui hanno origine. Quelli basocellulari (o basaliomi) originano dalle cellule basali, nello strato più profondo dell’epidermide, mentre i carcinomi spinocellulari (o a cellule squamose) dalle cellule più superficiali dell’epidermide. Carcinomi spinocellulari e basocellulari rappresentano la quasi totalità (oltre il 99%) dei tumori della pelle non melanomatosi (cioè tumori della pelle diversi dai melanomi, che invece originano dai melanociti che hanno il compito di produrre la melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari), ma esistono anche altre rare tipologie di tumore cutaneo come per esempio il carcinoma a cellule di Merkel, il sarcoma di Kaposi e il linfoma cutaneo.

Questi tumori cutanei causano solo raramente sintomi nelle fasi iniziali. In alcuni casi, quando diventano abbastanza grandi e in stadio più avanzato, possono sanguinare o provocare prurito e dolore. In genere, quindi, i sintomi sono legati soprattutto alla comparsa o al cambiamento di aspetto di qualche lesione o macchia sulla pelle.

I carcinomi spinocellulari appaiono come noduli o aree con bordi più alti e una depressione centrale, talvolta sono ulcerati, sanguinano raramente e, di solito, hanno margini poco definiti.

I carcinomi basocellulari appaiono invece come piccoli noduli di aspetto perlaceo oppure come chiazze di colore rosa, aumentano lentamente di dimensione e qualche volta possono essere pigmentati e venire scambiati per melanomi. In presenza di questa situazioni è sempre opportuno rivolgersi allo specialista (dermatologo).

Secondo i dati dei registri AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) i tumori cutanei non melanomatosi sono tra i tumori più diffusi in assoluto: sono infatti al primo posto tra gli uomini (15,2% di tutti i tumori) e al secondo tra le donne dopo il tumore della mammella (14,8% di tutti i tumori). In media ogni anno si registrano circa 120 casi di tumore cutaneo non melanomatoso ogni 100.000 uomini e circa 90 casi ogni 100.000 donne. Escludendo i melanomi, 8 tumori della pelle su 10 sono carcinomi a cellule basali, mentre i rimanenti 2 sono carcinomi spinocellulari.

La strategia di prevenzione più efficace per ridurre il rischio di carcinomi basocellulari e spinocellulari consiste senza dubbio nel proteggersi dai raggi ultravioletti. Ciò significa evitare di esporsi al sole nelle ore più calde (tra le 10 e le 16) e, quando ci si espone, indossare sempre cappello e occhiali scuri e utilizzare una protezione solare adeguata per il proprio tipo di pelle, applicandola più volte per garantire una copertura completa e continua. Tutti questi accorgimenti valgono soprattutto per i bambini la cui pelle è molto più sensibile ai danni prodotti dal sole.

I carcinomi basocellulari e spinocellulari si sviluppano, infatti,  soprattutto a livello delle parti del corpo più esposte al sole: viso, orecchie, collo, cuoio capelluto, spalle e dorso. Uno dei principali fattori di rischio è l’esposizione a raggi ultravioletti (UVA e UVB) che derivano principalmente dal sole, ma anche da lettini e lampade solari che devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione. Sono stati identificati come fattori di rischio anche il contatto con l’arsenico e l’esposizione a radiazioni ionizzanti, alcune anomalie genetiche e un’insufficienza del sistema immunitario dovuta a precedenti terapie, a trapianti oppure all’AIDS.  Avere la pelle molto chiara, un’età avanzata ed essere uomini sono inclusi tra i cosiddetti fattori di rischio non modificabili, sui quali cioè non è possibile intervenire.

Il dermatologo, nel corso di una visita completa, valuta la storia personale e familiare del paziente ed effettua un accurato esame visivo della pelle grazie all’uso dell’epiluminescenza, una speciale tecnica di ingrandimento e illuminazione della pelle. La diagnosi certa di tumore viene effettuata però solo con una biopsia.

Lo stadio di un tumore indica quanto la malattia è diffusa nell’organismo ed è un parametro molto importante per determinare la prognosi e decidere il tipo di trattamento da intraprendere. I carcinomi basocellulari e spinocellulari, a differenza di altri tumori cutanei come il melanoma, danno metastasi solo in rari casi e dopo molti anni dalla loro comparsa. Di conseguenza, vengono di solito rimossi quando sono ancora localizzati.

In caso di problemi al sistema immunitario, i carcinomi spinocellulari possono essere ad alto rischio di metastasi e si procede con la stadiazione che segue il sistema TNM. Secondo questo metodo i tumori sono suddivisi in 4 stadi (I, II, III e IV) in base alla dimensione e alla posizione della malattia (T), al coinvolgimento dei linfonodi (N) e alla presenza di metastasi (M).

I carcinomi basocellulari e spinocellulari, se trattati nelle fasi iniziali, guariscono nella quasi totalità dei casi e spesso possono essere curati completamente grazie alla chirurgia o a trattamenti di tipo locale. La chirurgia rappresenta in genere il trattamento di prima scelta per questi tumori. In alcuni casi un intervento in anestesia locale, che somiglia molto a una semplice biopsia cutanea, è sufficiente per asportare completamente il carcinoma spinocellulare. Questo tumore, che coinvolge gli strati più superficiali dell’epidermide, può essere curato anche con il curettage e l’elettroessicazione: il tumore viene raschiato con uno strumento apposito e poi l’area viene trattata con un ago elettrico che distrugge le cellule tumorali rimaste. La chirurgia di Mohs consente invece di eliminare strati sottilissimi di tessuto che vengono poi osservati al microscopio: se sono presenti cellule tumorali si procede con l’asportazione di un altro strato, altrimenti ci si ferma. Con questo tipo di approccio si migliora notevolmente l’aspetto estetico dell’intervento. Infine, la chirurgia laser viene utilizzata per vaporizzare le cellule del carcinoma spinocellulare e di quello basocellulare molto superficiale.

Tra le terapie locali (dette anche topiche), la crioterapia è utilizzata soprattutto nei tumori in fase iniziale e consiste nel bruciare le cellule tumorali con il freddo, applicando sul tumore azoto liquido. In alcuni casi si decide invece di applicare direttamente sul tumore farmaci chemioterapici come il 5-fluorouracile in forma di crema o unguento oppure farmaci che stimolano il sistema immunitario contro il tumore come, per esempio, l’Imiquimod usato soprattutto nei tumori in fasi molto precoci.

La terapia fotodinamica consiste infine nell’applicare sul tumore un farmaco liquido che, in poche ore, si accumula all’interno delle cellule cancerose rendendole sensibili a certi tipi di luce. A questo punto si colpisce con una luce apposita l’area interessata, distruggendo così le cellule tumorali.

Radioterapia e chemioterapia sistemica (a tutto l’organismo) non sono utilizzate molto frequentemente nel carcinomi della pelle, mentre la chemioterapia è utile nei casi in cui il tumore ha raggiunto i linfonodi.

Nei rarissimi casi di carcinoma basocellulare in fase avanzata o che ritorna dopo una prima terapia, si può puntare oggi anche sulle terapie mirate che agiscono in modo specifico contro i meccanismi molecolari alterati in molti di questi tumori.